Il Mulino di Gramizza si trova in Val d’Aveto, indicativamente tra Santo Stefano d’Aveto e Rezzoaglio, ma come al solito non è mia intenzione fornirvi precise indicazione per raggiungerlo. Per quello c’è Google.
Il mio intento è invece di mostrarvi qualche fotografia di un mulino storico, perfettamente funzionante con la sola forza dell’acqua.
Ad accogliermi c’è il signor Giorgio, un uomo di montagna, un ligure.
Poche parole, un berretto fatto con la carta dei sacchi della farina e due grandi baffi.
Le conosco le persone come lui, l’ho navigato l’Appennino e ho incontrato la sua gente e so che non è scortesia il suo poco parlare.
Infatti i gesti lo tradiscono: è fiero di farmi fotografare il suo mulino, un gioiello di meccanica artigianale costruito interamente da suo padre.
Quando tocca la farina che “sgorga” dalla macina sembra di volerne toccare ogni granello per tastarne la qualità. Vuole essere sicuro che tutto abbia funzionato a dovere.
In quel gesto c’è tutta la sua vita di mugnaio, contadino e artigiano.
Mi sta dicendo senza parole: “guarda cos’ha fatto il mio mulino, tocca anche tu”.
Io colgo la sua richiesta silenziosa e tocco.
Fuori la grande ruota mossa dalla forza del torrente Gramizza ha una quantità di bulloni incredibile. Sono ossidati e leggermente intaccati dall’acqua, ma a vederli rendono l’idea della robustezza della struttura che da anni continua a muovere le macine e una piccola segheria.
Visitare questo mulino mi ha fatto immergere totalmente nell’ambiente di montagna della Val D’aveto. Una montagna viva fatta di persone visceralmente legate al proprio lavoro e al proprio territorio.