La nascita del progetto
Qualche tempo fa, due anni oramai, durante il periodo in cui stavo esponendo al Castello di Zavattarello ricevo un messaggio su Facebook:
“Ciao Valerio, sono passato alla mostra, complimenti per le foto dei contadini, vediamoci e conosciamoci, io vivo a Pecorara”.
Così decido di incontrare questa persona nella valle appena a fianco, un giornalista che vive in Val Tidone e lavora per un quotidiano di Lodi.
Fabrizio Tummolillo mi parla di un progetto:
Raccontare la storia degli immigrati, degli stranieri della Val Tidone.
La prima reazione mentale che ho avuto è stata: “Cosa ci sarà da raccontare? C’è qualche disperato tra le valli che vivacchia meglio che può?”
Aaah quanta ignoranza si cela dietro i pregiudizi e dietro la parola “immigrato”
Tuttavia prima di ostentare banalità e stupidità mi faccio spiegare, in fondo anche io conosco molti stranieri e francamente non ho mai avuto nessun problema.
Ne la mia famiglia ne ha avuto, e nemmeno amici e conoscenti.
E infatti già dalle idee di Fabrizio capisco che c’è qualcosa in più.
Mi parla di ragazze rumene che sono tornate a fare il pane, a coltivare, mi parla di americane, tedesche e inglesi.
Così iniziano i nostri incontri al sabato e alla domenica mattina.
Batterie cariche, Flash e block notes.
Cittadini del mondo approdati in Appennino
Mi si apre un mondo e conosco un mondo che ha deciso di vivere “qua”.
Storie lunghe migliaia di chilometri, ricche di casualità, coraggio, lavoro, storie incredibili.
Ogni volta torno a casa e racconto a Marta cosa ho trovato, chi ho conosciuto.
La cartella del pc man mano si arricchisce, guardo le foto, a volte tra loro stridono.
Scrivo a Fabrizio: “C’è qualcosa che non va, non sto lavorando bene, le foto sono troppo diverse tra loro”.
Mi risponde: “Sono storie troppo diverse tra loro, significa che stiamo raccontando bene”
Mi parla del titolo:
ALIENI IN VAL TIDONE.
Sono alieni atterrati qua, in un mondo sconosciuto e veramente troppo diverso dalla Germania, dall’Argentina o da Senegal.
Poi arriva il momento di chiedersi chi cavolo è l’alieno.
Loro o noi?
Loro che hanno messo in gioco tutta la loro vita, che hanno barattato New York con l’Appennino o noi che facciamo fatica a saltare una domenica in famiglia per non allontanarci troppo?
Il frutto del lavoro con Fabrizio puoi trovarlo in questa pagina
Le fotografie sono state esposte durante il Confluenze Festival 2015