L’oltrepò pavese è un lembo di terra incredibile. Incastonato tra la pianura e la montagna, tra il Po’ ed il Mare.
Il territorio è facile da individuare sulla cartina geografica per la sua particolare forma che, guarda caso, ricorda quella di un grappolo d’uva.
Basta una banale ricerca su google per scoprire che l’Oltrepò viene automaticamente associato ai vigneti ed ai dei suoi vini e a la presenza di questi filari ordinati che seguono la sinuosità delle colline lo rendono semplicemente bellissimo da vedere con una varietà di paesaggio che spazia dalla pianura alla montagna, con notevoli variazioni climatiche.
Il momento migliore per godersi e fotografare certi scenari è quando la luce del sole è tagliente sull’orizzonte ed enfatizza i colori e le forme sinuose dei pendii.
Le fotografie che vi propongo in questo post sono state scattate tutte nella fascia collinare e montana.
Alcune di queste sono state realizzate nella zona di Calvignano tra Casteggio e Montalto Pavese.
Altre poco più in alto seguendo la strada che porta alla confinante zona della Val Tidone.
L’immagine della vigna con i pali in legno è stata scattata in Valle Staffora.
Ero molto vicino a Varzi, ed è una foto alla quale mi sono affezionato perché sono “le vigne della mia valle” e quella luce calda per me è la “luce di casa”.
La foto che ritrae il Lesima ed il Colletta invece fa parte di quell’ambiente che è l’Oltrepò Montano.
Una zona che ha un vago sapore di alta montagna, a tratti selvaggia e che probabilmente è quella che preferisco.
Alcune di queste foto sono state pubblicate sul sito “100kmdaMilano.it” e sul sito di Expo 2015 con un articolo dal titolo “Tra il grande fiume e l’Appennino”





